Descrizione | Sono passati 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, figura di spicco del nostro (e non solo nostro) ’900. Le definizioni si moltiplicano: poeta, romanziere, regista, intellettuale, corruttore di minori, cattocomunista, invertito, financo pittore, e chi più ne ha più sprechi. Ma quanto resta? Quanto, della sua opera, della sua vita ancora ci interroga, disturba, smuove o commuove? Spano e DayDreaming Project immaginano, chiedono: ad alcuni artisti/fumettisti/grafici una serie di racconti a fumetti da raccogliere in volume e esporre in una mostra. E poi Ralli spinge tutto più in là. Propone: se imbastissimo un Pasolini speciale di una Rivista-che-non-c’è? Con tanto di numeri arretrati e altri speciali in quarta di copertina? Ecco il gioco serissimo, gli omaggi, il camouflage – vero come la finzione – della splendida decana tra le riviste a fumetti italiane e di alcuni dei maggiori autori di strisce al mondo, il ponte di ogni prova d’autore dei fumettisti coinvolti. Scrive Trabacchini che PPP «ha detto, con la voce o con la penna, troppo e mai abbastanza, articolando contraddizioni, registrando catastrofi, spargendo poesie come fossero comizi, romanzi come teoremi, saggi come preghiere. Dire: necessità e tormento. [...] Nelle pagine di questa rivista immaginaria, invece, insieme al dire, di PPP c’è anche il guardare. Perché ci sono i disegni, ovvio, e i fumetti, vale a dire l’arte in cui i silenzi e le parole si confondono». |
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